Comunicato Saviors del 18/04/2025

In conseguenza alla risonanza mediatica e alle numerose reazioni seguite a quanto accaduto domenica scorsa (13 Aprile 2025), riteniamo doveroso chiarire la nostra posizione, senza tuttavia voler controbattere oltre, né alimentare ulteriori polemiche.
Lasciamo infatti la massima libertà di giudizio e interpretazione a chi legge, senza muovere accuse o recriminazioni.

Premettiamo che, fino ad oggi, ci siamo astenuti da comunicazioni formali in attesa dell’omologazione ufficiale della gara, che invitiamo a consultare.

La partita a Colorno, originariamente programmata in calendario per la data del 23 marzo, è stata rinviata su richiesta del Colorno a domenica 13 aprile, e per vie brevi ci è stato chiesto di anticipare l’orario d’inizio alle 13:00, in quanto ci è stato comunicato al telefono che successivamente si sarebbe dovuta disputare una partita.
Abbiamo acconsentito, nel rispetto dello spirito sportivo e collaborativo.

Durante il riscaldamento, abbiamo notato che la squadra avversaria appariva sensibilmente differente, con numerosi visi diversi rispetto a quelli affrontati nel girone d’andata. È possibile che la nostra percezione sia stata parziale o errata, ma la coincidenza con la sosta del campionato di Serie B non ha certo favorito un clima sereno nella nostra squadra.
Siamo consapevoli che il regolamento consenta la circolazione di giocatori tra diverse categorie all’interno della stessa società, e che questo succeda con le cadette di grandi club, dunque nulla da eccepire sul piano formale, tutto regolare!

Ci siamo preparati regolarmente all’inizio della gara.
Poco prima del fischio d’inizio, l’arbitro ci ha comunicato che la squadra di casa aveva richiesto la mezz’ora di tolleranza per attendere l’arrivo del medico.

Trascorsi trenta minuti oltre l’orario stabilito da calendario gare, il medico non era ancora presente; è giunto solo successivamente. A norma di regolamento, la partita non poteva più essere disputata. L’arbitro ci ha chiesto come intendessimo procedere: dopo una breve consultazione, pur consapevoli che la lettura dei fatti potesse essere interpretata, abbiamo deciso di attenerci al regolamento e di non scendere in campo, come previsto dalle norme del medesimo regolamento.
Tutto regolare? Per qualcuno, evidentemente no. Avremmo dovuto giocare ugualmente, e – viste le premesse – soprassedere alla norma di regolamento e sacrificarci per non “rovinare la festa”.

Su un punto crediamo ci sia consenso: domenica lo sport non ha vinto. Ma siamo convinti che, giocando quella partita, il risultato morale sarebbe stato diverso?

Se l’esito della corretta applicazione del regolamento fosse quello di essere esposti alla gogna pubblica tramite disinformazione, ci sarebbero ben altri ragionamenti da fare: il problema allora risiede nella percezione che comunemente si ha di quel determinato articolo del regolamento che, in caso di applicazione, si possa essere accusati (nella migliore delle possibilità) di antisportività?

La nostra è una piccola società, nata da pochi anni con l’obiettivo di offrire a giocatori più esperti, giovani neofiti e appassionati, la possibilità di scendere in campo e condividere la passione per questo sport. É per noi il primo anno di partecipazione al campionato federale, ogni trasferta rappresenta un impegno significativo, sia dal punto di vista organizzativo che economico, poiché la nostra attività si regge esclusivamente sull’autofinanziamento.

Anche per questo, la decisione di non disputare l’incontro di domenica non è stata presa a cuor leggero, potremmo inoltre parlare anche di altri fatti accaduti a seguire, chi era presente ha sentito e visto, ma non siamo interessati a fare colpo sui media.

Con questo comunicato confidiamo di aver offerto una visione più completa dell’accaduto. Da parte nostra, non seguiranno ulteriori commenti.